Febbraio…A colori!

a cura della nostra atelierista dott.ssa Marina Tagliabue

I colori, da sempre, rappresentano per gli esseri umani uno strumento di conoscenza e categorizzazione della realtà, oltre che un potente mezzo di comunicazione. Proviamo a pensare come, nel linguaggio, sopravvivano modi di dire come “rosso di rabbia” e “verde d’invidia” o, in inglese, il termine “blue” che significa anche “triste”. Nella comunicazione visiva moderna sussiste un uso del colore che deriva da tradizioni antiche: la scelta del blu come colore istituzionale per molte organizzazioni e aziende non è casuale, poiché si tratta di un colore che cominciò a essere utilizzato nel mio medioevo nell’arte sacra come colore associato al cielo e quindi allo spirituale e al divino, andando ad acquisire via via la sua caratteristica di colore introspettivo e “rassicurante”, contrapposto ad esempio all’energia dirompente del rosso.
Anche l’uso dei colori nelle arti, ha seguito nei secoli un andamento sì legato allo sviluppo della tecnica e alla reperibilità di nuovi pigmenti, ma anche una precisa volontà stilistica e comunicativa legata a un particolare contesto storico e sociale: pensiamo alla scomposizione del colore degli impressionisti, ai Fauves chiamati “bestie” per il loro uso inedito di colori sgargianti applicati a soggetti come ritratti e paesaggi, a Picasso con i suoi periodi, a cui corrispondono opere con precise caratteristiche emozionali…

Per quanto riguarda la prima infanzia, i colori sono tra le prime parole apprese dai bambini e la percezione del colore rappresenta una tappa fondamentale delle sviluppo, che permettere loro di raccogliere e immagazzinare informazioni sulla realtà circostante.
I bambini sono naturalmente attratti e sensibili al colore e questo non è sfuggito naturalmente all’industria legata al mondo dell’infanzia: tutto ciò che è “per bambini” è stato per anni caratterizzato da colori sgargianti e puri molto accattivanti seppur poco realistici, mentre negli ultimi tempi c’è una maggiore attenzione per il realismo e la scelta di tonalità più sobrie e neutre, proprio per merito del riconoscimento dell’importanza del colore nella nostra società improntata su una comunicazione prevalentemente visiva e di conseguenza come esso può influenzare le scelte e la costruzione dell’identità.

Nelle nostre strutture abbiamo deciso di dedicare il mese di febbraio al tema del colore, che segue i ritmi della natura immaginando questo mese come un’anticipazione della rinascita primaverile dopo il buio invernale, ed è associato alla celebrazione del Carnevale.
Nell’ottica del nostro approccio multidisciplinare e laboratoriale il colore si fa veicolo di numerosi apprendimenti: linguistici, sensoriali, scientifici, emozionali e, non da ultimo, artistici.

Il nostro atelier come sempre diventa un teatro di sperimentazione ulteriore rispetto a quella svolta in classe e rafforzamento di questi apprendimenti. Attraverso la visione di opere d’arte e la sperimentazione di tecniche artistiche, anche attraverso l’uso della luce e dei materiali non strutturati, i bambini potranno familiarizzare tra gli altri con il concetto di sfumatura (esiste un solo verde o un solo rosso? Che differenza c’è tra le varie sfumature, dove le abbiamo già viste, come possiamo definirle?), l’utilizzo della luce in arte, i vari tipi di contrasto e cosa possiamo esprimere attraverso la scelta di una tinta anziché un’altra.

L’educazione a una maggiore conoscenza e a un uso consapevole del colore, aiuta i nostri bambini a sviluppare il gusto personale, parte integrante della loro identità in formazione, e darà loro un eccezionale strumento per raccontarsi e comunicare con efficacia.

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