Il Natale negli occhi dei bambini

a cura della nostra pedagogista dott.ssa Marta Venegoni

L’atmosfera Natalizia è particolarmente amata dai bambini. I loro occhi si illuminano di meraviglia di fronte a luci, stelle, fiocchi di neve e caminetti accesi: l’iconografia del Natale ci regala da sempre il sogno di un’ ineffabile gioia e di qualcosa da attendere come promessa di felicità.

Come mai il clima Natalizio affascina cosi tanto i bambini?

Una prima risposta risiede nei suoi elementi simbolici, che si coniugano perfettamente al “pensiero magico” tipico dell’infanzia. Nei primi anni di vita i bambini si nutrono della dimensione fantastica perché il loro stesso modo di pensare è magico: il sole, tutta la natura e persino la tecnologia è dotata di un “anima”. Per i bambini è facile pensare che basti premere un tasto per aprire un cancello. Ipotizzare che sia un congegno elettronico a far muovere un portone è per lui impossibile, tuttavia sanno entusiasmarsi per questa compiuta magia!

Il pensiero magico è quell’espediente che permette ai bambini di ricevere delle risposte a ciò che per loro è incomprensibile. Solo successivamente, con la comparsa del principio di realtà (di solito nell’età scolare) iniziano a cercare e a costruire risposte razionali alle loro domande.

Il Natale annuncia una ritualità che si ripete ogni anno e che tanto piace ai bambini. I simboli della festa, gli addobbi, le luci, l’albero, vengono ogni anno puntualmente ritrovati e perduti, facendo sperimentare ai bambini il senso della ciclicità delle cose e della vita. Ma il Natale, a volte, riesce a compiere piccole meraviglie anche nell’animo dell’adulto. E così accade che risvegli in noi preziosi ricordi d’infanzia e rigeneri quella creatività che da adulti tendiamo a reprimere sotto il controllo della logica. La dimensione da “favola”, che si riflette nel pensiero simbolico e alimenta l’immaginazione, non è però l’unico “segreto” del Natale. Questo momento dell’anno, ricco di incanto, ci spinge a vedere il tempo come qualcosa da condividere con le persone care e che si sostanzia di desideri e speranze.

Una grande magia del Natale è quella di attivare la “funzione desiderante”, quella intorno alla quale ruotano le capacità di attendere e di sognare, ma anche di stimolare le strategie mentali per far fronte a ciò che ci manca. Qualità fondamentali per ogni individuo. Durante l’attesa i bambini vivono un conto alla rovescia emozionante che li porta sempre più vicino al giorno di Natale. Ogni giorno, aprendo una finestrella del calendario dell’avvento, scoprono una piccola sorpresa che li fa sorridere e alimenta la loro aspettativa. Questo li aiuta a comprendere l’importanza di avere pazienza e di aspettare con gioia l’arrivo di eventi speciali. Le decorazioni natalizie contribuiscono a creare un’atmosfera magica che stimola la fantasia dei bambini. Appenderle sull’albero di Natale e in casa è un’attività che coinvolge i bambini e permette loro di esprimere la propria creatività e di imparare a valorizzare l’importanza di rendere accogliente e festoso l’ambiente che li circonda. Un altro momento significativo, durante l’attesa del Natale, è la scrittura della letterina a Babbo Natale. I bambini scrivono i loro desideri con entusiasmo e fiducia, creando una connessione speciale con Babbo Natale. Questa tradizione stimola la loro immaginazione e li aiuta ad esprimere i propri sogni, insegnando l’importanza di comunicare i propri desideri in modo chiaro.

La figura di Babbo Natale, nella notte di Natale, porta a tutti i bambini del mondo doni e dolcezza, declinando nei più piccoli il tempo dell’attesa. I doni rappresentano il fulcro della festività laica. Ma anche tradizione dello scambio dei doni ci offre opportunità pedagogiche: possiamo aiutare i bambini a riconoscere le priorità chiedendo loro di capire cosa vogliano veramente, cosa manchi e perchè, man mano che crescono, possiamo organizzare delle attività di beneficenza che li sensibilizzino all’altruismo, generosità e al valore delle cose. Infine c’è il significato più complesso e sorprendente del donare: imparare a decentrarsi.

Per donare qualcosa a qualcuno io ho bisogno di uscire dal mio piccolo mondo egocentrico, tipico dell’infanzia, e saper mettermi nei panni dell’altro, ovvero pensarlo come soggetto desiderante, che, proprio come me, ha desideri, attese e bisogni. Questo passaggio non è sempre semplice per un bambino. Tuttavia, senza tale graduale apertura, che rappresenta una tappa dello sviluppo cognitivo ed emotivo, è impossibile sperimentare l’empatia.
Che sia Cristiano o no, il Natale risponde al bisogno umano di ritrovare momenti in cui superare i piccoli limiti dei nostri rapporti, rendendoci disponibili allo stupore e alla condivisione. Per tali e tante connotazioni di amorevolezza, meraviglia e indulgenza, il Natale alberga da sempre nel cuore dei bambini riempendo i loro occhi di fiducia, gioia e felicità.

L’attesa del Natale nei bambini è un momento magico che può essere utilizzato per insegnare loro valori importanti. Attraverso l’attesa imparano la pazienza, la gratitudine e la condivisione. Imparano a sognare ad esprimere i propri desideri e a gioire delle piccole cose. Questa attesa li avvicina alla meraviglia di un mondo fantastico e li aiuta a crescere con un cuore pieno di gioia e speranza.

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